giovedì 31 marzo 2011

A Pitigliano il primo ospedale integrato

A Pitigliano il primo ospedale integrato

Gli specialisti di chirurgia e altre branche tradizionali lavorano a fianco di agopuntori, fitoterapisti e omeopati

Grosseto
A Pitigliano il primo ospedale integrato
Gli specialisti di chirurgia e altre branche tradizionali lavorano a fianco di agopuntori, fitoterapisti e omeopati
L'ospedale Petruccioli di Pitigliano
L'ospedale Petruccioli di Pitigliano
PITIGLIANO - È diventato realtà il primo ospedale di medicina integrata d’Italia nel quale specialisti di chirurgia, pronto soccorso e altre branche così dette tradizionali, lavorano a fianco di agopuntori, fitoterapisti e omeopati. Dopo anni di progetti, discussioni e qualche polemica, l’ospedale integrato, il Petruccioli di Pitigliano (Grosseto), ha iniziato a funzionare se pur con qualche limitazione. Per ora è possibile prenotare le visite degli ambulatori con gli specialisti di agopunture e omeopatia. Una terza disciplina, la fitoterapia, sarà attivata probabilmente già alla fine del mese. Le visite si prenotano al numero telefonico 0564/483500, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16, il sabato dalle 8 alle 12.
INTEGRAZIONE - Ma l’aspetto più innovativo del "Nuovo Petruccioli", dove per ora lavorano quindici medici, non sono gli ambulatori bensì la vera integrazione tra medicina tradizionale e complementare con erogazione dei servizi anche ai pazienti ricoverati. «Che possono decidere se eseguire solo la terapia convenzionale oppure integrarla con l’omeopatia, l’agopuntura e tra poco anche la fitoterapia - spiega Fabio Roggiolani, già presidente della Commissione sanità della Regione Toscana, il principale artefice politico del progetto -. Una volta dimessi, inoltre, avranno la possibilità di essere seguiti dagli specialisti anche nella forma ambulatoriale». La nascita del primo ospedale italiano di medicina integrata segue la legge regionale che ha messo sullo stesso piano le due "medicine". E per far ciò sono stati stipulati accordi con le associazioni professionali. «Gli ordini dei medici, degli odontoiatri, dei farmacisti e dei veterinari - spiega Roggiolani - hanno istituito elenchi nei quali si certifica l’attività di quei professionisti che hanno i requisiti per esercitare la medicina complementare». Nel futuro del progetto c’è anche l’impiego di discipline bionaturali, ovvero tutte quelle pratiche legate ai massaggi e alla ginnastica orientali per migliorare la qualità della vita. Tra questi anche la terapia del suono che sarà seguita da Fabio Pianigiani, musicologo, docente all’Università di Siena.
MALATTIE CRONICHE - I medici lavoreranno in équipe. «Non ci sarà una separazione tra medicina tradizionale e complementare ma un’integrazione - spiega Simonetta Bernardini, pediatra, responsabile scientifico del progetto sanitario - per offrire ulteriori possibilità terapeutiche ai pazienti soprattutto nella cura di malattie croniche oggi di difficile risoluzioni. Tra queste malattie respiratorie e gastrointestinali croniche, malattie dermatologiche. Saranno erogati anche servizi di riabilitazione ortopedica, trattati casi di dolore cronico, esiti di ictus e si userà la medicina complementare per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia in oncologia e nelle cure palliative». Insomma, una rivoluzione, che potrebbe far superare anni di polemiche e incomprensioni tra la stessa categoria medica da sempre divisa su omeopatia, fitoterapia e agopuntura.
Marco Gasperetti
mgasperetti@corriere.it
28 febbraio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

  

postheadericon “A Pitigliano il 1°ospedale d'Italia e nessuno lo sa”

Intervento del Gruppo Ogm di Pitigliano
Pitigliano: “L'Ospedale Petruccioli di Pitigliano è il primo Ospedale di Medicina Integrata in Italia, e dalla mattina 23 febbraio 2011, gli ambulatori di Omeopatia e Agopuntura sono in attività.
 
I servizi attivati sono per adesso Omeopatia e Agopuntura, - dicono dal Gruppo Ogm di Pitigliano - ma verranno presto incrementati con la Fitoterapia e discipline bio naturali come yoga, shiatsu e suono-terapia.
L’offerta sanitaria integrata sarà di libera scelta per i cittadini che vorranno avvalersene, sia in corsia che nei servizi ambulatoriali.
L’ospedale di Pitigliano avrà anche una funzione pedagogica, qui nascerà il Primo Centro di Formazione per medici esperti in Medicine Complementari, e la Biblioteca Internazione in Internet, sarà la prima biblioteca italiana dedicata alle medicine complementari.
Questo progetto voluto dalle Regione Toscana e realizzato in collaborazione con la Asl 9, rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio sia perché consente l’accesso alle medicine non convenzionali attraverso il servizio pubblico e amplia e migliora di fatto l’offerta sanitaria dell’area, sia per le ricadute che potrà avere in termini economici, derivanti dall’interesse dei tantissimi che sia in Italia che all’estero preferiscono la medicina integrata:
Pitigliano potrebbe diventare un centro riconosciuto a livello internazionale dove l’offerta sanitaria di qualità si integra con il termalismo, ed un offerta turistica di grande interesse.

 
Lo sconcerto dei cittadini nasce dalla totale assenza di comunicazione da parte di alcuno rispetto all’apertura del servizio, nonostante l’importanza dell’evento per tutto il territorio e soprattutto per le alterne vicende che da anni attanagliano il nostro presidio sempre a rischio di chiusura. Non un avviso, non una locandina, niente sul sito del Comune, non un’assemblea pubblica dove si spiega di che cosa si tratta, dell’apertura e delle modalità di accesso. Si trovano informazioni solo sul sito della ASL, ma non tutti guardano il sito.”
“E’ per questa ragione – aggiungono - che un gruppo di cittadini, che si fa chiamare OGM Gruppo di Opinione in Movimento ha dato vita ad un azione di comunicazione per sopperire ad un servizio di informazione dovuto ma assente.
La preoccupazione del Gruppo e di tutti i cittadini che in questi pochi mesi stanno condividendo e facendo propria la battaglia per la libera informazione lanciata da OGM, è che tutto passi sotto silenzio, portando il servizio di Medicina Integrata ad un progressivo svilimento per mancanza di utenza, quando il suo successo potrebbe costituire anche un’opportunità per il mantenimento e la riqualificazione del nostro presidio ospedaliero.
Da oggi è partita la Campagna di Comunicazione, il volantino informativo è scaricabile dal blog e dalla pagina di Face Book del Gruppo, si chiede ai cittadini di condividere, inviare, scaricare e stampare, insomma diffondere il più possibile e riportare la democrazia nell’informazione.”
 


TRENO A VAPORE IN VAL D'ORCIA

Treno Natura in Val d'Orcia


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La ferrovia Asciano-Monte Antico è stata chiusa nel settembre 1994, perché considerata "ramo secco". Attraversando la zona delle Crete Senesi e la vallata del fiume Orcia ai piedi del Monte Amiata, la linea si trova in un territorio di particolare valore ambientale e paesaggistico, dove è stato istituito il Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia. Grazie al progetto Treno Natura, la Asciano-Monte Antico è stata quindi riaperta in alcuni giorni festivi come ferrovia turistica.
Il progetto Treno Natura vuole dimostrare come sia possibile il riutilizzo delle ferrovie secondarie, che percorrono zone rimaste estranee a fenomeni di urbanizzazione e industrializzazione, rivestendo per questo un fondamentale ruolo naturalistico.
Il servizio è garantito da automotrici d'epoca appositamente ristrutturate e in alcune giornate da locomotive e vapore e carrozze "centoporte".
Le Littorine compiono un percorso circolare Siena-Asciano-Monte Antico-Siena al costo di 18 €; per la tratta Asciano-Monte Antico e ritorno 12 €. Ciascun adulto pagante può accompagnare un bambino di età inferiore ai 10 anni. Non sono ammessi viaggiatori con biglietti gratuiti. I biglietti sono in vendita direttamente in treno.
Per i treni a vapore il biglietto per adulti costa 29 €, i bambini fino a 10 anni viaggiano gratuitamente senza posto a sedere.
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Immagini tratte dal sito Ferrovie Turistiche

 di Marco Caneva

INFO

 

 

CulturaItalia

Percorsi

Treno Natura, un salto nel tempo nella Val d’Orcia

Antiche strade ferrate e carrozze storiche per addentrarsi nel territorio di Montalcino, alla scoperta di vigneti e abbazie

Treno Natura della Val d'Orcia_ Foto di Andrea Bini
Carrozze di legno con rifiniture di pregio, locomotive a vapore, corte automotrici diesel e treni elettrici hanno percorso lentamente per più di due secoli le strade ferrate di tutta l’Italia, unendo così le grandi città e i piccoli paesini sperduti nella campagna. Ora le macchine, gli aerei e le linee ferroviarie ad alta velocità sono i mezzi di trasporto più usati, per i lunghi viaggi come per gli spostamenti quotidiani, mezzi che rispondono a esigenze di efficienza e rapidità e che nei loro tragitti prediligono percorsi frequentati e turistici. Tutto questo porta sicuramente a una maggiore funzionalità ed economia di tempo, ma lascia indietro progressivamente una realtà “minore” non certo priva di fascino, fatta di piccole stazioni ferroviarie di campagna estranee ai fenomeni di urbanizzazione e trasporto di massa. Grazie all’interessamento e all’impegno di appassionati ed ex ferrovieri riuniti in associazioni supportate da società ferroviarie, vecchie locomotive e carrozze storiche, restaurate e in perfette condizioni meccaniche, tornano a ripercorrere gli antichi binari della nostra penisola valorizzando un importante patrimonio di archeologia industriale e naturalistico.
Per la gioia dei tanti appassionati di questi mezzi di trasporto, è oggi possibile prenotare in varie regioni italiane un viaggio a ritroso nel tempo per osservare le piccole realtà da un altro punto di osservazione. Noi abbiamo scelto un percorso sul Treno Natura che attraversa gli splendidi territori del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia, inserito nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il tratto di ferrovia caduto in disuso nel 1994 prende il nome di Asciano-Monte Antico e apre al pubblico in alcuni giorni festivi trasportando i turisti su treni a vapore e carrozze a cavalli.

­© Ministero per i Beni e le Attività Culturali