lunedì 2 maggio 2011

E BRINDO A CHI è COME ME





Valle Faul balla e salta sulle note di Mannarino





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Seppure con un po’ di ritardo, il cantautore romano non ha deluso la folla di fans che lo aspettava.
Una folla che ha fatto festa al ritmo di “Me so ‘mbriacato” e “Svegliatevi italiani”, senza accantonare i temi principali della giornata, ricordati dallo stesso cantante.
Precarietà del lavoro e immigrazione. Questi i temi del primo maggio viterbese. E in una fittizia prosecuzione dell’evento di ieri a Roma, la beatificazione di Giovanni Paolo II, Mannarino ha parlato dei suoi beati.
“E tra i beati, anzi i santi – ha detto Mannarino – voglio ricordare Aisha, che nella speranza di trovare un lavoro e una nuova vita, ha lasciato il suo paese, ha attraversato il deserto, e ha tentato di attraversare il mare.
Ma il suo barcone si è capovolto, e mo’ Aisha è beata”.
Una musica, quella di Mannarino, sensibile ai temi sociali, che racconta anche storie metropolitane di ubriaconi, zingari, emarginati. Canzoni che mescolano squarci di vita reale a trasposizioni oniriche, che raccontano la vita in una capitale che è un melting pot, in cui si incrociano storie di borgatari e storie di immigrati, storie di poveracci e storie di vescovi.
Mannarino racconta il lavoro, precario e “intermittente”.
Romano, classe 1979, due dischi all’attivo: “Bar della rabbia” (2009) e il recentissimo “Supersantos”.
Si è già esibito su importanti palchi, tra cui quello di piazza San Giovanni a Roma, durante il Primo maggio dell’anno scorso. E’ spesso ospite di Serena Dandini, nella sua trasmissione “Parla con me”, in onda in seconda serata su Rai tre. Quest’anno ha chiuso la serata della festa dei lavoratori a Viterbo.
Ma, oltre l'esibizione di Mannarino, sono state diverse le band che si sono succedute sul palco.
I Reggae Ragga Roots band che hanno aperto il concerto vero e proprio. Poi Adriano Bono e la Minima orchestra e Laura Franzoni acustico.
Grande entusiasmo anche per i Costa Volpara ed Enrico Capuano e Tamurriata rock che hanno preparato la scena a Mannarino.
Altro momento commovente, la dedica del concerto "al grande lavoratore, compagno di mille battaglie nonché padrone di casa, Alfio Pannega". Ed è alla fine di queste parole che si è alzato un grande applauso del pubblico.
Come in ogni primo maggio che si rispetti, inoltre, anche Viterbo ha intonato la sua “Bella ciao”.